lunedì 13 gennaio 2014

Presepi, nebbia e castagne

Il 4 gennaio dell’anno ormai concluso, il 2013, mi trovavo a Genova in compagnia di Luisa, Giulia ed Angela, ignara che di lì a poche ore avrei intrapreso il più bel viaggio della mia vita. Il 4 gennaio del 2014 mi trovo di nuovo in viaggio, questa volta però in compagnia della mia famiglia e del mio ragazzo, mi trovo in montagna, in un paesino chiamato Montecreto, vicino Sestola, la località sciistica più importante del Monte Cimone, in Emilia Romagna. Sono arrivata ormai già una settimana fa, qui le ore sembrano volare, una dimensione sospesa nel tempo e nello spazio, circondata da montagne, boschi, colline e valli mozzafiato.




Questa località è famosa per i suoi castagni, c’è un parco in cui possiamo trovare molti di questi enormi e longevi alberi, alcuni dei quali (dicono i paesani) hanno anche settecento o mille anni, verità o fantasia non è importante, il suggestivo paesaggio che scorgiamo dalle strade della cittadina è così affascinante che non si ha il tempo di riflettere sui numeri, si viene rapiti dalla maestosità del creato. In Autunno, la stagione che preferisco in assoluto, si tiene, nel giro di un fine settimana, la sagra della castagna, durante la quale si svolge la consueta cena con musica dal vivo e la rassegna dei mestieri antichi: gli abitanti si agghindano con costumi tradizionali e lungo la via principale rievocano i lavori di una volta, tra banchi di cioccolata, dolci, profumi e castagne.


Ovviamente questo Ottobre sono salita per prendere parte ai festeggiamenti, mi ricordo che era una giornata piuttosto ventosa, con i miei amici ci siamo ritrovati in quattro a reggere il tendone di un banco di cornici ed orologi, col proprietario che cercava di limitare i danni provocati dall’improvvisa folata. Ci siamo mangiati un ottimo castagnaccio e delle buonissime caldarroste, anche se io continuo a preferire le ballotte.


Tra tutti i mestieri che animavano via Roma mi ha colpito molto il fabbro, con la moglie che teneva vivo il fuoco sotto le braci grazie ad un congegno a manovella, le “tigellare”, grosse signore tutte affaccendate attorno al caminetto improvvisato all’aperto, e la donna che filava la canapa. Ma più di tutto le mani di ognuno di loro, segnate dal tempo, dall’uso degli attrezzi peculiari al loro lavoro, che si sono adattate alle operazioni da svolgere, chi ha i calli ad ogni dito, chi le ha grassocce, chi segnate dalle vene ed intirizzite, mani grandi, mani possenti, mani minute, ognuna racconta una storia pur senza parlare, ed è questo che ammiro di più nelle anime di campagna: sono lo specchio della loro vita passata, con orgoglio e senza vergogna mostrano la loro senilità, con la saggezza che gli si addice e che gli conferisce un’aura di puro rispetto.

Brina cerca di prendere gli uccellini alla finestra.
Sono tornata a Montecerto il 27 Dicembre, dopo aver passato il Natale a Firenze, per concedermi una pausa dal trambusto toscano di città e rilassarmi davanti al camino della residenza montanara, studiare in tranquillità e, perché no, sciare magari. Dopo un viaggio di due ore col gatto sul sedile posteriore che ad ogni curva presa a più di 30 Km/h intonava la malintesa, come direbbe nonna Annamaria, arrivare a destinazione è stato un sollievo. Il panorama, pur nebbioso, umido e grigio, che ammiravo dalla finestra della mia camera mi ripagava di ogni ansia e stress dovuto al caos della metropoli, riportandomi ad uno stato di comunione con la natura e col mondo intero.

Finalmente siamo riusciti ad accendere il fuoco.
Non sono molti gli svaghi possibili ma, usando le parole del mio fidanzato, “ci si potrebbe scrivere un bel romanzo in questa casa”, sì perché la tranquillità e l’atmosfera che si respirano sono incomparabili a qualsiasi altra località. Serate passate a guardare film col camino che scoppietta o a cimentarsi in giochi da tavola, cosa che io amo fare in ogni situazione possibile, sempre più complessi dopo una cena conclusasi in un brindisi con Ballanintes e Baylies. Oppure passeggiate per il paese, fino alla Chiesa in cima al monte, o nella vicina Sestola a fare shopping e gustarci uno gnocco fritto caldo. Siamo persino riusciti a completare un complicato puzzle di 1000 pezzi raffigurante una chiesa sulle Dolomiti davanti al gruppo del Sella in soli due giorni!
Tortellini fatti a mano dalla signora Rina del piano di sotto, buonissimi.
Per quelli che non sono degli orsi in letargo come me, e amano la dinamicità, gli stimoli, a guardar bene, non sono poi esigui: vicino al paese infatti troviamo un maneggio, la pista di pattinaggio sul ghiaccio a Fanano, campi da calcio e da tennis in loco, una piscina, il palazzetto dello sport e pure un cinema a Sestola. Gli amanti dei pub non verranno delusi, nella città vicina il mio preferito è il Brass Monkey tutto in legno, molto grande e allo stesso tempo accogliente, e almeno uno a Montecreto, e non mancano neppure i bar dove fare l’aperitivo.

Che bella neve, aveva nevicato per tutta la notte!
Durante la mia permanenza mi sono limitata a concentrarmi nello studio e sono stata un paio di volte a vedere la neve, sciando però solo un giorno dato che il tempo non è stato clemente.


Lago della Ninfa non del tutto ghiacciato.
Sono stata al cinema a vedere il nuovo film della Disney, Frozen, che è diventato decisamente uno dei miei preferiti: divertente, attuale e con grafica, design e attenzione ai dettagli strepitosi. Si ispira alla “Regina delle Nevi”, favola di Andersen, dunque quasi un successo assicurato in partenza perché, si sa, le fiabe del passato non passano mai di moda. Oltretutto l’antagonista non è così scontato come si può pensare, e la morale è veramente azzeccata per questo mondo globale: non fidatevi del primo cascamorto che incontrate, va bene avere fiducia nelle persone ma prima di decidere di sposarvi, figlie mie, abbiate cura di conoscere almeno un po’ la persona che avrete poi al fianco per la vita! un cartone che si evolve con il mondo e cambia a seconda delle esigenze della società, così sono le nuove creazioni Disney piene di sogni e magia ma anche di tanta razionalità e intelligenza.

Tornando a noi per Capodanno avevamo preso un paio di biglietti per la festa che si è tenuta nel palazzetto dello sport, cosa che non rifarò in un futuro in quanto è risultata essere assai noiosa.

Presepe con personaggi dipinti su pietra.
Di gran lunga più interessante è stata la sesta esposizione di Presepi che vede più o meno una novantina di presenze lungo il paese, mi sono avventurata con Gabriele nelle vie per cercare di scovarli tutti, quasi impossibile, e sono veramente meravigliosi: forme e materiali, come dimensioni e location diverse e simpatiche. 
Mini Presepe dentro un vecchio scarpone.
Vi lascio con una carrellata di immagini di Montecreto e di queste opere d’arte tra le quali l’anno prossimo, ne sono sicura, ci sarà pure la mia!





Piccolo e "appannato" Presepe in una... lanterna!

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