giovedì 6 febbraio 2014

Com'è fatta una medusa? - vol.2

Nell' ultimo post abbiamo scoperto insieme di cosa sono fatte e come riescono a pungerci, oggi invece vi racconterò qualche curiosità che le riguarda.


Turritopsis nutricola

Iniziamo con l'ormai famosa medusa immortale, vale a dire la Turritopsis nutricola. In genere la vita di una medusa può durare da 15 giorni a più di un anno, ma questa medusetta di 5mm del Mediterraneo, ha scovato un metodo del tutto particolare per sopravvivere in situazioni di stress: invece di lasciarsi morire, riorganizza le proprie cellule tornando alla fase di polipo. Questo processo "ringiovanente" può aver luogo in una sola notte e rende la Turritopsis teoricamente immortale. Se non vi è chiara la faccenda, è come se una farfalla fosse in grado di tornare bruco e ricominciare la sua vita da capo, affascinante.


Questo evento singolare è stato scoperto nel 1999 da un team di ricercatori italiani, ma ha fatto ben presto il giro del mondo, e se ne continua a parlare ancora oggi, viene nominata anche da Leonard, nella sesta stagione del telefilm "Big Bang Theory".




Un'altra medusa spettacolare è la medusa criniera di leone. E' la più grande conosciuta ed è tra gli invertebrati più grandi che popolano il mare: l'ombrello può arrivare a misurare 2,3m di diametro e i tentacoli 36m. E' comunque famosa non solo per la sua mole, ne parla infatti anche Conan Doyle in uno dei suoi Sherlock Holmes, una medusa letteraria :)




Confrontando la turritopsis e la criniera di leone, si capisce subito che c'è una grande eterogeneità per mole, forma e colore tra le varie meduse, siano esse Hydrozoa, Scyphozoa o Cubozoa. E cercando delle immagini su internet se ne possono trovare di tutti i tipi.


medusa cassiopea (Cotylorhiza tubercolata):uovo o mazzo di fiori?

Periphylla periphylla e Bathykorus, medusa artica

Australian spotted jellyfish e Olindias formosa

Questa grande varietà di forme e colori ha ispirato molti artisti, e non è sorprendente trovare abiti o oggetti di design la cui forma rimanda ai nostri cnidari. D'altronde natura e arte sono strettamente collegate da sempre: sin dagli albori della nostra specie ci siamo ispirati ad essa per le pitture rupestri.

creazione di Géraldine Gonzalez
Alexander McQueen ph: K.Tachman 

lampadario di Kateřina Smolíková

Per concludere, a proposito di legami stretti, ci sono alcune specie che traggono dei vantaggi vivendo insieme ad alcune meduse, oppure a loro spese.
E' il caso della "medusa al contrario" (Cassiopea andromeda) che vive a testa in giù facendosi trasportare da crostacei, in questo modo espone alla luce le alghe unicellulari che vivono in simbiosi con lei. Alghe, crostacei, meduse... sicuramente una situazione un po' affollata.

un piccolo granchio e dei pesci si proteggono sotto una rhizostoma pulmo

Nello scorso post "com'è fatta una medusa? vol.1" abbiamo detto che gli cnidociti -le cellule contenenti il veleno della medusa - rimangono attive anche dopo la morte dell'animale. Alcuni piccoli nudibranchi hanno imparato a sfruttare questa caratteristica: dopo essersi nutriti dei polipi, digeriscono tutto tranne le cellule urticanti, queste verranno conservate in cnidosacchi sul dorso e riutilizzate.

tre coloratissimi nudibranchi
Molte delle informazioni le ho prese ascoltando delle interviste del professor Boero e di Jacqueline Goy, La Dame aux Méduses. Questa ricercatrice non ha mai smesso di studiare questi cnidari ed è oggi considerata una delle più grandi esperte sul tema. Se avete altre curiosità, check it out!




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